Piacere estremo by Georgia Cates

autore:Georgia Cates [Cates, Georgia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Beautiful - vol. 1
ISBN: 978-88-6508-494-6
editore: Leggereditore
pubblicato: 2015-03-13T04:00:00+00:00

23

Laurelyn Prescott

Mi sveglio prima di Lachlan per la prima volta, ma è solo perché non mi sento bene. Cerco di rimettermi a dormire per un’oretta, ma non ci riesco. Mi pulsa la testa alla base del cranio e sento delle fortissime ondate di nausea. Scosto le coperte, nel vano tentativo di trovare un po’ di sollievo da questa spiacevole sensazione.

Ti prego, non vomitare.

Il bisogno di rimettere diventa sempre più pressante. Cerco di trattenerlo, ma lo stomaco mi tradisce e vince la battaglia. Mi precipito fuori dal letto, correndo verso il bagno, e raggiungo il gabinetto appena prima di vomitare. Cerco di non fare troppo rumore, come se fosse possibile.

Sento bussare piano alla porta del bagno. Cazzo! Nella fretta di raggiungere la tazza, non l’ho chiusa. «Non entrare.»

La porta si apre e Lachlan entra, nonostante gli abbia chiesto di non farlo. Mi alzo e scarico, perché non voglio fargli vedere il contenuto del mio stomaco. Ci sono delle distanze che è meglio mantenere. «Fidati di me, meglio che tu non abbia visto.»

«Ho già visto gente rimettere.» Forse, ma non ha mai visto me.

Bagna un asciugamano con l’acqua fredda e me lo poggia sulla nuca. Mi prende i capelli con le sue mani grandi e li lega con una pinza. Non voglio nemmeno sapere come ha imparato a farlo. «Grazie.»

«Figurati.»

Mi imbarazza il fatto che mi veda in queste condizioni. «Mi dispiace che tu mi veda venerare il dio porcellana. Immagino quanto possa essere attraente, ma in mia difesa devo dire che ti avevo chiesto di non entrare.»

Lui mi sta massaggiando le spalle, per confortarmi. «Sopravvivrò. Credi di aver finito, per ora?»

Mi è già successo parecchie volte, perciò so come funziona. Una volta che ho vomitato, sto bene. «Sto meglio, adesso.»

Lachlan mi aiuta a tornare a letto. «Credi di aver mangiato qualcosa di avariato?»

«No. A volte mi capita senza un motivo particolare. Mi viene mal di testa durante la notte e, quando mi sveglio, il dolore è talmente forte che mi fa rimettere. È strano, perché una volta che ho vomitato, sto bene. Il dolore sparisce e anche la nausea.»

«L’hai detto al tuo medico?»

«Sì. Ho fatto degli esami e sembra tutto normale. Il mio medico mi ha diagnosticato delle emicranie.»

Lachlan mi guarda in faccia e non sembra convinto. «Credo che dovresti stenderti e riposare.»

Io mi avvicino al lavandino e mi lavo i denti, mentre discuto con la sua immagine riflessa nello specchio. «Sto bene, Lachlan. È stata un’emicrania e adesso è passata. Giuro.»

Lui lascia che finisca di lavarmi i denti e poi risponde. «Io devo uscire, stamattina, per andare a controllare gli innesti. Mentre sarò via, voglio che tu ti riposi.»

Non sto male, ma se vuole così, non discuto. «Mi riposerò, ma ti faccio notare che accetto solo per farti contento, non perché sto male.»

Lui mi guarda allo specchio e mi dà un bacio sulla guancia. «Grazie.»

È ridicolo mettermi a letto, quando sto bene, ma lo faccio perché me l’ha chiesto. Sento l’acqua scorrere nella doccia e considero l’idea di alzarmi per raggiungerlo, ma so che si arrabbierebbe.

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